CHI SIAMO

Scene dalla Soffitta presenta la terza edizione del laboratorio di scrittura critica incentrato sugli spettacoli della stagione 2010 del Centro di promozione teatrale La Soffitta e anche su altri appuntamenti.
Questo blog, realizzato da studenti della Laurea Magistrale in Discipline dello Spettacolo dal vivo dell'Università di Bologna con l'aiuto e la supervisione di Massimo Marino,
contiene recensioni, approfondimenti, cronache teatrali e tanto altro...

Vuole essere una finestra sul mondo del teatro: perciò chiede a voi lettori di partecipare con commenti,
recensioni, reazioni.

Buona lettura!

DIRETTORE Massimo Marino

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Maria Pina Sestili

WEB Elena Cirioni

SCRIVONO: Elena Cirioni, Marta Franzoso, Lilian Keniger, Elina Nanna, Ilaria Palermo, Maria Pina Sestili, Giulia Taddeo, Laura Tarroni, Futura Tittafferante, Maria Claudia Trovato.

ATTENZIONE! Questo blog è realizzato dal laboratorio in completa autonomia dal Dms dell'Università di Bologna.

mercoledì 21 aprile 2010

Oltre il muro di carta



INTERSCENARIO
Kish Kush
Regia di Laura Marchigiani
Con Alessandro Nosotti Daniel Gol
Teatrodistinto



All’inizio sembra di assistere a due spettacoli differenti: il palco, sul quale vengono accolti i piccoli spettatori, è diviso in due da una diagonale, un telo bianco a segnare lo spazio dell’alterità. Da un lato un omino vestito di bianco - Daniele Gol - gioca con una sottile e impalpabile sabbia, dall’altro lato uno spilungone tutto gambe - Alessandro Nosotti - anche lui in bianco, si trastulla con delle arance. Sul telo si contorce rispettivamente l’ ombra dispettosa dell’altro personaggio: ognuno dei due protagonisti è incuriosito dal profilo che si muove accanto a lui, l’ansia di conoscere ciò che non si vede bene diventa presto desiderio di scoperta. L’apparente atmosfera di surrealtà donataci dal bianco e dai primi minuti di silenzio è interrotta dallo squarciarsi del muro di carta: ecco prendere inizio la storia di un incontro.
E’ un incontro come tanti, come i migliaia e milioni di incontri tra bambini, uomini, donne, che oggi come ieri, si spostano dal proprio paese e incontrano chi è diverso da loro. E’ un incontro come tanti, come le migliaia e milioni di incontri di chi, al sicuro nel proprio paese, nella propria casa, tra le proprie cose, con la propria stabilità, viene a contatto con chi arriva da lontano ed è diverso.
I due protagonisti si guardano sospettosi, si annusano, si odorano. Si parlano e non si capiscono. Uno parla italiano, l’altro ebraico. Ognuno cerca di definire il proprio spazio, di difendere la propria casa, cerca di farsi capire usando pennello e colori. Ed ecco venir fuori sull’enorme spazio bianco ai loro piedi un grande Kish-Kush. Uno scarabocchio, in lingua ebraica. Un pasticcio di linee, di case stilizzate, di equivoci tra il mio e il tuo, tra il questo e quello, un miscuglio di lingue e di sapori, di arance e di semi di zucca. Un miscuglio che alla fine, superate le paure, le perplessità, può diventare un miscuglio meraviglioso. Vivevo solo in uno spazio tutto mio e poi è venuto fuori un pasticcio, uno scarabocchio - ma basta una maschera dipinta per scimmiottarsi a vicenda e un lungo nastro bianco, memoria di un muro che adesso non è più invalicabile, per tendersi la mano a vicenda e gridare shalom.Dopo Un paese di stelle e sorrisi della compagnia Mosika, torna nella programmazione di Interscenario:le generazioni del nuovo, il temo del diverso, dello straniero. Qui il tema è trattato con estrema essenzialità, con un intreccio narrativo molto semplice, e raggiunge con efficacia, grazie al gioco sulle azioni quotidiane, sugli oggetti e sul corpo dei due performer, anche un pubblico di bambini molto piccoli.
Maria Claudia Trovato

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