ASPETTANDO PULCINELLA
Pantalone e Pulcinella, ovvero l’affare della pollastrella e della monnezza
Ideazione e testi di Eleonora Fuser e Vanda Monaco Westerstahl
Regia Ruggero Cara
Con Eleonora Fuser e Vanda Monaco Westerstahl
La rassegna “Aspettando Pulcinella”, curata da Silvia Mei e Vanda Monaco Westersthahl, si è conclusa giovedì 11 febbraio con un frammento di un più lungo lavoro realizzato da Eleonora Fuser e dalla stessa Vanda Monaco.
“Pantalone e Pulcinella. Ovvero l’affare della pollastrella e della monnezza”, grazie all’accurato lavoro delle attrici, mescola antico e nuovo; da tempo le due donne indagano su una possibile riappropriazione in chiave contemporanea dei due importanti caratteri della Commedia dell’Arte.
La regia di Ruggero Cara, spiegano le attrici dopo lo spettacolo, ha chiarito alcune questioni drammaturgiche che apparivano irrisolte; la relazione servo-padrone, cara alla Commedia dell’Arte, vede un Pantalone attento a traffici illeciti di velenosissime ecoballe e un Pulcinella che, da bravo intenditore dei cicli della “monnezza” e del riciclo, si adopera affinché la questione vada a buon fine con inceneritori qua e là per l’Italia e un affare redditizio fra le mani.
Pantalone ha un’altra questione da risolvere: Lauretta. Il rifiuto della donna lo inquieta, anche qui è Pulcinella a preparare una bella e macabra vendetta; per questa“pollastrella”è in preparazione un bel piano di tortura, con audace gestualità e voce infernale Pulcinella ci fa vedere il corpo della ragazza, pian piano lo smembra, lo spella, essicca tutto e vende.
Un Pulcinella rinnovato si conquista la scena tanto quanto Pantalone, “è’ un match”, spiegano le attrici, fra due grandi personaggi e non solo; è uno confronto-scontro fra chi dà vita a quei caratteri.
Le attrici promuovono due maniere diverse di intendere il lavoro sulla maschera, Eleonora parla della necessità della maschera neutra: “sotto la maschera di Pantalone”, spiega, “c’è il vuoto”, Vanda, piuttosto, è promotrice di una maschera che già vive nell’attore; diversità e convivenza fra personaggi-attrici, fra chi, come Eleonora, ha bisogno di battute che si susseguono dinamiche e chi invece, come Vanda, parla dell’importanza dei silenzi.
Con i loro repertori gestuali e la loro fisicità ben marcata, i due personaggi alternano giochi di invasione e di conquista degli spazi. Una fisicità maschile quella di Eleonora nei panni di Pantalone, la fa apparire ben radicata al suolo, i suoi passi sono fermi, scattanti e decisi, tutto l’opposto di quel Pulcinella, volgare e salterino che sembra lottare con la forza di gravità, i suoi piedi non vogliono ancorarsi al suolo, in un gioco di equilibrio appare quasi sospeso a mezz’aria.
Lo spettacolo, per un pubblico di pochi eletti, purtroppo dura meno di trenta minuti; gli applausi sono battiti di mani stanche.
Ilaria Palermo
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